Si può cantare sotto la pioggia?

Quando sei in montagna, sul sentiero e non hai altra possibilità se non quella di camminare.

Ci si potrebbe fermare sotto un grande albero, ma forse è pericoloso, forse non tutto il gruppo ci starebbe. Ci si potrebbe lamentare, maledire il cielo, dir male del tempo impazzito, dichiarare che le stagioni non esistono più, commentare che la montagna fa sempre così: prima c’è il sole e poi, all’improvviso, arriva la pioggia, forte, che non smette e che ti bagna tutto, scarponi e calze compresi.

Si può essere felici quando l’alluvione ti porta via la casa, il negozio avviato con tanti sacrifici e passione, le strade e i luoghi che si frequentavano spesso? Si può avere uno sguardo diverso? 

Possibilità, illusione o fantasia?

Stavamo camminando, al rientro di una bella gita. L’andata non ha dato problemi, abbiamo camminato e siamo arrivati alla meta. Tempo per una sosta e tanti canti insieme. Un concerto di risate e di gesti, di giochi e di allegria. 

Gambe in spalla e tutti eravamo pronti per tornare. Il cielo si è fatto scuro e la pioggia ci ha sorpreso. All’inizio ci siamo lamentati, abbiamo fatto a gara a trovare i difetti della giornata che stavamo vivendo, poi, man mano che la pioggia ci inzuppava tutto, ci siamo resi conto che una cosa risplendeva ancora più luminosa: la nostra amicizia, il nostro camminare insieme. Ci siamo dati la mano, abbiamo affidato per un attimo il nostro zaino a qualcuno dei più grandi, abbiamo preso fiato e qualcuno ha iniziato a cantare. In fondo al gruppo gli amici più grandi che non si sono dimenticati di chi stava facendo più fatica e così tutti siamo arrivati a casa, insieme. Alla fine abbiamo sorriso e, con un coraggio sorprendente, abbiamo saputo dire grazie, perché eravamo stupiti di quanto ci era accaduto.

Durante la nostra vacanza ci hanno fatto compagnia alcune testimonianze degli amici Cavalieri dell’Emilia Romagna, colpiti gravemente dall’alluvione. Loro ci hanno mostrato che è possibile uno sguardo diverso e che, meglio della lamentela e della maledizione, è guadare a ciò che di bello c’è sul nostro cammino e intorno a noi. Hanno bandito i musi lunghi e si sono rimboccati le maniche, uniti in amicizia hanno iniziato a pulire e a rendere tutto ancora più bello e nuovo. Tutto questo senza fatica? Ma no!

La fatica può essere benedetta quando la vivi con qualcuno, in amicizia.

Camminare sotto la pioggia è una gran fatica e la sensazione di sentirsi tutti bagnati non è per niente piacevole, ma tutto può diventare bello, tutto un’occasione. Come?

Con Gesù.

Ecco l’esperienza fatta insieme. Uniti nel cammino abbiamo sperimentato la presenza di Gesù che non è un’ idea o una teoria ma una viva, chiara e concreta esperienza. Lo abbiamo visto, lo abbiamo toccato, lo abbiamo riconosciuto, lo abbiamo celebrato.

In vacanza ogni giorno non manca la Messa. La giornata inizia sempre con la preghiera e ovunque siamo celebriamo insieme la Messa. La sera, tutti insieme facciamo qualche minuto di silenzio, dicendo nel nostro cuore due semplici parole: grazie per tutto e perdona se abbiamo sciupato i tuoi doni, rovinato la nostra amicizia. Nessuno, ma proprio nessuno, ha mai osato rovinare quel silenzio della sera, nessuno, nemmeno i più chiacchieroni del gruppo. Quel silenzio è abitato da Gesù e tutti lo capiscono, non c’è bisogno di spiegarlo, Gesù lo si sente e lo si vede.

Diciamo il nostro grazie agli amici più grandi perché loro, senza troppe parole ma con il tempo donato, ci hanno aiutati a trasformare la lamentela in canto :gli amici più grandi sono un segno dell’amore e della presenza di Gesù.

Grazie

Grazie ad un amico speciale: Edimar che, attraverso la sua storia raccontata giorno per giorno, ci ha accompagnato. Lui ha scoperto d’essere un valore immenso, un dono per sé stesso e per tutti, ha saputo trasformare la tristezza di una vita sciupata in un dono vissuto, lo ha fatto insieme a Gesù, al costo della sua stessa vita, perché la vita senza Gesù non è più vita.

Nella rappresentazione teatrale che abbiamo messo in scena ,gli “attori” non hanno solo recitato ma da subito, si sono coinvolti con la storia di Edimar, riconoscendo in quella storia una testimonianza per la propria vita. Tra gli attori ,Jhon,un ragazzo di Haiti che fino all’anno scorso non parlava con nessuno ma che nell’amicizia dei Cavalieri si è sentito accolto e valorizzato!

Come non ringraziare poi, per l’amicizia e la comunione tra noi adulti che sempre i ragazzi guardano con stupore !

E per la presenza dei “ragazzi” della cooperativa dell’Olivo, ragazzi down ormai diventati adulti che ogni anno abbiamo la Grazia di avere come compagni nell’avventura delle nostre vacanze: segno tangibile della preferenza e della presenza di Dio.

Grazie agli amici dell’Emilia Romagna che, con i loro video e i loro racconti, ci hanno permesso di cambiare sguardo e di prendere seriamente la nostra amicizia, un’amicizia cristiana e quindi fondamentale e preziosa per la nostra vita e la nostra gioia.

La vacanza inizia quando finisce. Lo abbiamo detto mille volte ed è proprio così. Ognuno a casa, in questa estate, nel tempo libero e in famiglia, potrà portare quello sguardo nuovo che Gesù ci ha fatto sperimentare insieme.

Con Lui tutto cambia e con Lui puoi cantare anche sotto la pioggia.

Don Marco e gli adulti responsabili dei Cavalieri dell’Infinito e Cavalieri di Sobieski